

Eccomi qui, pronta per recensire il primo libro di questo blog.
Non mi sono preparate nulla in anticipo, quindi scusatemi se sarò ripetitiva in alcuni punti ma non ho scritto la recensione in precedenza perché voglio che sia tutto spontaneo e rilassato. Questa nuova avventura, per me, deve essere un momento di relax dal mondo frenetico e se comincio a pianificare tutto, verrei colta dall’ansia di cui non ho bisogno, ne adesso, ne più avanti.
Ma torniamo al libro.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo, che poi è diventato un film, che mi ha segnato. O meglio, il film mi ha segnato molto più del libro e dopo vi spiegherò perché.
Julie & Julia è un romanzo che è anche una trasposizione di un blog ma anche l’esperienza di vita di una donna qualunque che ha deciso di mettersi in gioco e di fare qualcosa di particolare per “movimentare” la propria vita.
Julie Powell è una semplicissima donna alla ricerca della propria strada, del proprio sogno nel cassetto, di un proprio obbiettivo da seguire e portare a termine, così da concentrarsi su un progetto che la rendesse felice.
Julie Powell è anche la scrittrice di questo particolare romanzo, di questo viaggio nella sua quotidianità, di questa avventura divertente e particolare.
Ora vi lascio la trama, così potrete conoscere il libro.
“ Chi non ha provato, almeno una volta nella vita, l’opprimente sensazione di essere finito in un vicolo cieco? È quel che capila a Julie, newyorchese per scelta e segretaria per sbaglio, che ha rinuncialo alle velleità di attrice. Nonostante tre gatti e un marito amorevole, Julie prova qualcosa di simile a un disperante vuoto allo stomaco. Come colmarlo? La risposta non potrà che arrivare dalle pagine di un libro… di cucina. Per la precisione, un logoro ricettario degli anni Cinquanta, ritrovato per caso nella credenza di mamma: “Imparare l’arte della cucina francese” di Julia Child, la donna che introdusse la burrosa raffinatezza di Francia sulle tavole americane. Sedotta dal fascino della bonaria ma autorevole maestra e dalla semplicità dei suoi piatti, Julie decide di mettersi alla prova, e s’imbarca in un’impresa folle: realizzare in un anno tutte le ricette di questa monumentale bibbia del palato. Così la storia vera che Julie Powell racconta si insaporisce di noce moscata e pepe verde, incontri ravvicinati con animali cotti o crudi e folgoranti rivelazioni sulla natura di quella specie particolare di essere vivente che è l’uomo a tavola. E intanto Julia Child, sorridente cuoca d’altri tempi, diventa sempre più una sorta di fata turchina: perché tra le pagine del suo libro Julie troverà cibo per la sua anima, e insieme il coraggio di spiccare il volo verso un futuro che neanche sapeva di volere. “
Dopo una trama del genere, la mia curiosità era stuzzicata ai massimi livelli. Amo i libri dove si parla di cibo, ristoranti e alberghi. Sono una cameriera, quindi adoro leggere storie dove il mio lavoro ne fa da padrone, anche se ora sono disoccupata.
Ho fatto mille peripezie per recuperare questo romanzo. Sembrava che nessuna libreria riuscisse a reperirlo ma poi, girando per la rete, sono riuscita a trovarlo e, finalmente, mi sono messa a leggerlo.
Lì per lì, credevo di leggere un classico romanzo; non avevo capito che era stato strutturato, più o meno, come un diario.
Ho cercato in ogni modo di immergermi totalmente nel mondo della Powell ma il suo stile di scrittura proprio non mi ha attirato, anzi. Prolisso, ricco di fin troppi voli pindarici da parte della protagonista, mi perdevo nei suoi pensieri e finivo con il non ricordare in che punto della storia fossimo. Parecchie volte sono dovuta tornare indietro a cercare un personaggio o un qualche passaggio perché non mi ricordavo chi stesse parlando o chi stesse facendo cosa. Purtroppo, proprio questo suo modo di scrivere e descrivere le sue azioni, ha reso la lettura faticosa, lenta e a tratti noiosa, perché mi costringeva a tornare indietro a cercare quello che non ricordavo.

Proprio per questo, il romanzo mi è piaciuto molto meno rispetto al film.
Il film è uno di quelli che, quando sono giù, riesce comunque a strapparmi un sorriso. Adoro come Meryl Streep abbia interpretato alla perfezione Julia Child. È semplicemente perfetta.
Amy Adams è adorabile nella parte di Julie Powell, la blogger mangiona; Stanley Tucci è Paul Child e anche lui è sempliccemente perfetto per quella parte. Insieme alla Streep hanno creato una coppia incredibile sullo schermo. Si vede tantissimo che si sono divertiti a girare questo film. Riesco a percepire come si intendano alla perfezione.
Niente, questo film, per me, è un toccasana e quando sento che sto per mollare un progetto o un’idea, lo guardo e ritrovo la voglia di fare, di lottare e continuare per la mia strada, la mia idea, il mio sogno.
Proprio grazie al film decisi di aprire una mia pagina facebook e giusto due giorni fa l’ho riguardato, il film, e ho deciso di aprire questo blog, questo piccolo spazio per me e la mia passione per i libri.
Ora non mi resta altro che dirvi quante stellina ho dato al romanzo, giusto?

