Recensione de “La piccola farmacia letteraria” di Elena Molini

Salve!
Siete pronti a una nuova recensione? Perché io sono prontissima a portarvela!

A quanti di voi piacciono quei libri dove si parla di libri o dove i protagonisti hanno a che fare con il mondo relativo ai libri, l’editoria, le biblioteche e tutto ciò che ci gira attorno?
Io ne sono sempre rimasta affascinata e infatti ogni volta che esce un libro del genere sono pronta a prenderlo a scatola chiusa per poi posarlo nella mia libreria e poi dimenticarmi di averlo preso.
Esercitano su di me uno strano potere di fascinazione per poi sparire nel momento in cui ci ho messo le mani sopra.
Questa volta però ho deciso che entro l’anno avrei letto un sacco dei miei libri fisici (che puntualmente dimentico di aver preso una volta inseriti nel loro angolino di libreria) e quindi perché non cominciare con un libro acquistato su Vinted?

Leggere questo romanzo è stata una sfida perché non riuscivo a capire se mi piaceva o se ero solo affascinata dalla protagonista e dal mondo in cui era immersa.

Ma andiamo con ordine e diamo qualche info in più!

Titolo: La piccola farmacia letteraria

Autore: Elena Molini

Editore: Mondadori

Formato: tutti

Numero pagine: 273 circa

Trama:
A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri.
E così decide di fare Blu Rocchini – sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie.
Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente, finché Blu ha un’intuizione: trasformare i libri in “farmaci”, con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l’anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo.
Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del Grande Gatsby e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono?
In una divertentissima commedia dal finale sorprendente, Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.

Ammettiamolo, tutti (sto parlando di chi legge, ama leggere o è affascinato dal mondo dei libri) prima o poi abbiamo sognato di aprire una libreria tutta nostra, magari con angolo bar o bistrot per fare una cosina piccola, intima e chic che soddisfacesse tutte le nostre passioni e nel mentre ci iutasse a tirare avanti per arrivare a fine mese. Se poi era una cosa che poteva andare in porto e magari farci salpare nel mondo libroso, ancora meglio, saremmo stati ricchi grazie alle nostre passioni e non è una cosa da poco, giusto?
Se solo tutto fosse davvero così semplice da rose e fiori con uno schiocco di dita!
In questo romanzo invece, veniamo catapultati nella realtà, dove Blu è a rischio di chiusura per i debiti, di sfratto perché il padrone di casa ha deciso di vendere e di rimanere single a vita perché è incapace di bilanciare le cose nell’attività quotidiana.
Stranamente in queste pagine si legge uno spezzato di vita che, se non si sapesse già che è opera di finzione, potrebbe essere benissimo reale perché non viene indorato proprio niente. Anzi, a Blu ne succedono di ogni e cerca sempre di rimanere almeno a galla fino alla batosta successiva.

Blu ha un sacco di difetti, come anche le sue coinquiline d’appartamento. È “una persona reale” in cui mi ci sono rispecchiata in molti comportamenti e paturnie.
Grazie alla penna di Elena è stato come entrare in una vita comune per scoprirne il lato brillante che poi, tanto brillante non è.
Non so descrivere bene i sentimenti che mi ha lasciato questo romanzo perché è davvero stato facile e difficile leggerlo perché era come se entrassi in una vita reale a disturbare ma ne sono rimasta comunque affascinata per alcune citazioni in cui trovavo veramente tanto di me stessa.
È stato super intrigante perdermi in queste pagine, vivere i dispiaceri, i problemi e le “investigazioni” di Blu ma, putroppo, una piccola cosa nel finale mi ha rovinato tutto il piacere provato fino a quel momento perché l’ho trovato davvero inutile visto che non c’entrava proprio niente con il romanzo letto fino a quelle ultime pagine. È stato come ricevere una secchiata d’acqua gelida dopo un bagno caldo. E infatti mi ha rovinato il gusto di tutto il romanzo, facendomi abbassare il voto di una stella. Se il finale fosse stato diverso sarebbero state 4 stelle ben guadagnate e invece no, mi si è persa nel finale che non sta da nessuna parte.
Lo consiglio come romanzo? Sì, certo, perché è un bellissimo viaggio di crescita della protagonista e di tutti e tutto ciò che gli ruota attorno, avviserei anche che, però, il finale lascia l’amaro in bocca e che può rovinare un pochino la lettura.

Vi aspetto alla prossima recensione, nel mentre, commentate pure se volete, che abbiate letto il romanzo o no, sarei contentissima di fare quattro chiacchiere con voi!

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