Recensione de “La ragazza che cancellava i ricordi” di Chiara Moscardelli

Lo so, lo so.
Pubblico diverse recensioni tutte in una settimana e poi non mi faccio sentire per troppo tempo ma… Come faccio a resistere alla tentazione di leggere per mettermi a scrivere recensioni?
Non ci riesco!
Devo leggere per rilassarmi dal lavoro e per evadere dalla realtà, quindi vi beccate le mie recensioni saltuarie e vi accontentate (tanto non mi legge nessuno, ne sono ben consapevole).

Comunque… non sono qui per lamentarmi ma sono qui per farvi vedere che ho datop un’altra pobbibilità agli scrittori italiani e sono stata delusa nuovamente!

Anche questa volta ho deciso di ascoltare un romanzo fuori dalla mia comfort zone (sì, non ho ancora imparato dai miei errori, ne sono consapevole) e… è finita male malissimo.
Ma andiamo con la scheda del libro.

AUTORE: Chiara Moscardelli
EDITORE: Einaudi
FORMATO: tutti quelli possibili
NUMERO PAGINE: 296
GENERE: Mistero, Giallo

TRAMA:
Olga ha trentanove anni, abita in un paese al confine con la Svizzera ed è ossessionata dalla paura di perdere la memoria, com’è successo a sua madre. È stata lei a chiamarla come la Čechova, ma se l’allieva di Stanislavskij era corteggiatissima, Olga ha sempre diffidato dei maschi. «La tatuatrice che cancella i brutti ricordi», l’ha definita il «Corriere», dando una sgradita notorietà proprio a lei, cresciuta isolata come aveva deciso suo padre, che l’ha iniziata all’arte del combattimento. Quando scompare Melinda, un’amica milanese tatuata anni prima, Olga si getta nella sua ricerca. Così incontra l’attraente giornalista Gabriele Pasca, che sovverte ogni sua certezza sui sentimenti. Per scoprire che cosa si cela dietro le sparizioni di diverse donne, Olga dovrà sfuggire a un uomo spietato che la insegue. Un uomo con una piovra tatuata sul collo.

Come per il libro precedente, non sapevo bene cosa aspettarmi.
Ero attirata dall’illustrazione in copertina, dai colori caldi e dal fatto che le ore di ascolto erano poche.
La prossima volta che scelgo un libro basandomi su questi fattori, devo fustigarmi e stare inginocchiata sui ceci in un angolo per almeno un paio d’ore o fino a quando mi passa questo impulso malefico.
Come potete vedere, la trama è parecchio vaga e tocca argomenti decisamente pesanti.
Sarebbe stato un bell’ascolto/lettura, se non fosse che tutto il romanzo ha una linea temporale spezzata che va continuamente indietro ai ricordi di Olga e avanti al suo presente, cercando di avere un nesso logico che a volte sfugge totalmente alla comprensione del lettore.
Un paio di volte ho dovuto tornare indietro di interi minuti per rendermi conto di non aver sbagliato capitolo perché non aveva nessun senso tornare a qualche ricordo di Olga in quel preciso momento della narrazione e questo mi ha destabilizzato parecchio.
Devo dire che la narrazione di Tina Venturi ha reso perfettamente il carattere della protgonista, rendendo la voce monotona, quasi monocorde, che ha reso difficile capire i sentimenti di Olga in quanto, effettivamente, l’autrice non li ha quasi mai descritti.
Proprio per questo avrei apprezzato maggiormente la lettura se la trama in sè non fosse stata completamente irrealistica.
Non posso dirvi perché, altrimenti svelerei troppo ma è decisamente irreale che Olga possa fare tutto quello che fa senza destare nessun tipo di sospetto, mai, se non solo verso la fine, quando effettivamente alla trama serviva che Olga venisse scoperta in un qualche modo.
Posso capire alcune licenze che si è presa l’autrice ma, a mio parere, doveva rimanere molto più legata alla realtà di quanto veramente abbia fatto e, proprio per questo, non ho apprezzato questa lettura.
È stato un viaggio fin troppo delirante, quasi fantastico, soprattutto perché parliamo di una normalissima cittadina che fa la tatuatrice.
Lo so, comprendo che dovrei dirvi di più ma davvero, rischio di svelarvi elementi che, magari, voi potreste apprezzare molto più di me e non vorrei mai rovinarvi la lettura facendovi qualche spoiler involontario.
Sappiate solo che Olga non è chi dice di essere, esattamente come la trama non descrive quasi per niente il romanzo.
Purtroppo, a seguito di tutte queste cose, devo dare…

Comunque spero che voi leggiate o abbiate letto questo romanzo, così, magari, riuscirete a farmi notare qualcosa di carino che io non ho visto.
Per questo attendo i vostri commenti!
Alla prossima lettura!

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