
Buongiorno Libricini adorati!
Eccomi ancora qui, dopo parecchio tgempo, con una nuova recensione tutta per voi! E questa volta sono anche andata su una lettura completamente fuori dalla mia comfort zone!
Ebbene sì, ho letto (ascoltato per essere più precisi) un autore italiano di gialli!
Visto? Sono completamente uscita dalle mie solite letture e devo dire che, come esperimento, non è proprio andato alla grande ma comunque è andato meglio di quello che pensavo.
Ma partiamo dall’inizio con la scheda del romanzo!
AUTORE: Fabio Stassi
EDITORE: Sellerio editore Palermo
FORMATO: è presente in ogni formato possibile
N° PAGINE: 273
GENERE: Mistero, Giallo
TRAMA:
«Non c’è nessuna coerenza nelle nostre vite» pensa il protagonista di questo romanzo. «Ci siamo solo noi, che la reclamiamo. A creare l’universo non può che essere stato uno scrittore fallito». Ma se è così che stanno le cose, può un essere umano vivere la propria vita come se scrivesse un racconto che qualcuno deve leggere?
Vince Corso è un professore precario, non più giovanissimo. È nato dalla relazione fugace della madre, che lavorava in un hotel a Nizza, con un viaggiatore e, ogni volta che ne sente il bisogno, Vince manda una cartolina al padre sconosciuto all’indirizzo dell’albergo. L’unico ricordo che ha di quell’uomo sono tre libri lasciati nella stanza come un’eredità che gli ha segnato l’esistenza: Vince ora è un’anima di letterato che ha letto forse troppo, convinto che la scrittura sia una strana menzogna capace di manipolare la vita, perché, come dice Céline, «se si immerge un bastone in un lago per vederlo intero bisogna spezzarlo» e per lui i romanzi sono quel lago.
Per sbarcare il lunario, si inventa una professione, la biblioterapia. Qualcuno gli parla del proprio male, nello spirito o nel corpo, drammatico o ridicolo, e Vince gli consiglia un libro come medicina. Da principio lo fa con timidezza ma, poco a poco, si conquista una clientela, fatta di sole donne. E intanto lo prende un’intrigante curiosità per l’enigma del rapporto fatale tra la letteratura e la vita. E quando scopre che la vicina di casa che lo salutava sul pianerottolo è scomparsa, e che il marito è accusato di omicidio, comincia a studiarla attraverso i libri che la donna leggeva e di cui un libraio solitario e saggio aveva conservato traccia nei suoi schedari. Fino a convincersi che quella donna, con la sua scomparsa, sta scrivendo una storia che soltanto lui potrà decifrare. Forse, la verità che emerge da quella lettura-investigazione sarà una mesta vittoria della vita sulla sua adescatrice: la letteratura.

Non so bene cosa mi aspettassi da questo ascolto/lettura.
Confesso che l’ho cominciato solamente perché le ore di ascolto erano poche e in quel periodo non avevo voglia di ascoltare romanzi molto lunghi mentre mi recavo al lavoro, quindi ho deciso di osare e buttarmi su qualcosa che generalmente non avrei mai preso in considerazione.
Ho fatto bene e allo stesso tempo ho fatto male.
Ho fatto bene perché ho apprezzato lo stile narrativo dello scrittore e della voce narrante.
Ho fatto male perché sono rimasta delusissima dal finale, come lo sono stata da tutti i finali degli autori italiani che ho letto.
Prometto che ora della fine della recensione, forse, ci capirete qualcosa di quello che voglio dire.
La storia che viene raccontata, di per sè, non è originale, è il classico giallo che si può leggere più o meno ovunque, dove una donna scompare e subito di indaga nella sua vita e in quella di chi gli sta attorno.
Quello che la rende particolare in questo libro è il fatto che non viene raccontato dal punto di vista di un ispettore ma da un biblioterapista che cerca di sbarcare il lunario cercando di risolvere i problemi delle persone consigliandogli dei libri da leggere.
Sarebbe un lavoro anche interessante se fosse stato quello il punto focale del romanzo.
In queste pagine (ore di ascolto) abbiamo talmente tanti riferimenti letterari che, a volte, ho perso di vista la trama, ritrovandomi dubbiosa e incapace di capire in che punto della storia fossimo.
Vince ha intrecciato la sua vita con tante persone e si mette a indagare sull’unica persona con cui non ha nemmeno mai parlato a parte il classico saluto condominiale.
E già qui mi è suonato strano, quasi fuori dalla realtà. Perchè mai un completo estraneo dovrebbe mettersi a cercare una donna che nemmeno conosce e senza nessun motivo?
Boh, Vince lo fa perché ha scoperto che la donna era una lettrice accanita.
Tutto qui.
Il romanzo si concentra tutto sulle indagini di Vince, che si perde in citazioni letterarie, voli pindarici alla ricerca del romanzo giusto per la cliente che ha davanti, il tutto mentre continua a leggere e a cercare un nesso logico per cosa che le altre persone considerano casualità o conseguenze delle proprie azioni.
Torno a ripetere: sarebbe stata una bella lettura se il finale non avesse rovinato tutto.
Il finale mi è risultato stiracchiato al punto da essere totalmente sbagliato, inreale e assolutamente illogico.
Anche se, forse, l’autore lo ha considerato un finale degnamente logico per un libro parecchio delirante.
No, non vi spoilero il finale perché, magari, voi lo troverete molto più azzeccato quello che ho trovato io, tutto qui.
In sintesi di questa lunga e inutile recensione:
La narrazione è stat davvero bella, lo stile di scrittura è interessante, la storia è stata… meh.
Sommando il tutto si ottiene…

Ovviamente attendo i vostri commenti, magari riuscite a farmi cambiare idea e a farmi apprezzare maggiormente questo libro!
Alla prossima lettura!
