Salve Libricini!
Oggi sono qui con la seconda recensione dell’anno! (Sappiate che sono indietrissimo con le recensioni, visto che ho già letto 8 libri e ne ho recensito giusto 2 contando questa XD)
Lo so, non sono una bravissima blogger ma adoro scrivere rencesioni e farlo divertendomi quindi continuerò a recensire quando riuscirò a mettermi davanti al pc abbastanza a lungo per farlo!
Ovviamente potete darmi consigli di lettura o su come organizzarmi meglio o su quello che volete, lasciandomi un commentino in un qualsiasi articolo del mio blog, mi fareste davvero molto felice!
Passiamo al libro che ho letto, però!
A inizio anno avevo bisogno di una lettura di conforto, dolce da far cariare i denti e anche leggermente stereotipata.
L’ultima parte potrebbe sembrare brutta ma, ogni tanto, fa bene leggere cose leggere dove si sa già cosa aspettarsi da quello che andremo a leggere, senza aver bisogno di fare un viaggio all’interno di noi stessi per capire cosa voleva dire l’autore e “L’equilibrista” è proprio uno di questi romanzi.

Il quarantacinquenne professore d’inglese Nathan Qells sa come far sentire importanti tutti quelli che lo incontrano. Gli riesce meno bene, però, rimanere nei paraggi dopo. È una brava persona, ma non percepisce le cose come fanno gli altri. Ha passato molto tempo a prendersi cura di Michael, il ragazzo che abita alla porta accanto, senza rendersi conto che il mafioso e muscoloso zio e tutore di Michael, Andreo Fiore, si è lentamente innamorato di lui.
Fare in modo che Nate lo veda come un potenziale partner è forse il problema minore di Dreo. Sta crescendo il nipote e sta cercando di lasciare il suo losco lavoro e aprire un’attività in proprio, un progetto che si complica infinitamente quando dei sicari eliminano alcuni personaggi chiave della malavita. Eppure, Dreo è determinato a costruire una vita di cui andare fiero, una vita con Nate come fondamento, una vita che sta cominciando ad assomigliare esattamente a ciò che Nate sta cercando. Sfortunatamente per Dreo – e per Nate – i recenti omicidi fanno parte di una profonda riorganizzazione, e l’amore di Dreo ha trasformato Nate in un bersaglio.
Già dalla trama potete vedere cosa intendo per “stereotipato”. Come in tutti i romanzi della Calmes, i ruoli dei personaggi sono ben definiti e lo si capisce fin da subito. Ci sarà sempre il “maschio” dominante e quello che adora essere dominato e coccolato o aiutato o qualsiasi altra cosa vi venga in mente di passivo. Raramente ci sono personaggi che adorino stare sotto solamente a letto e che prendano le decisioni sulla propria vita da soli. Questo romanzo è l’eccezione alla sua regola e l’ho particolarmente amato proprio per questo.
La trama è semplice, nulla di troppo complesso e articolato ma è anche parecchio adrenalinica dal punto di vista sentimentale e leggermente adrenalinica per quanto riguarda le “azioni” dei personaggi.
Ho particolarmente apprezzato di sapere già in anticipo cosa sarebbe successo poi, e non perché ogni tanto rileggo volentieri questo romanzo ma perchè la trama è semplice abbastanza da far intuire al lettore cosa sarebbe successo dopo una determinata azione (oppure io sono particolarmente intuitiva visto quanti romanzi m/m ho letto negli ultimi anni, non lo so) ed è perfetto per chi cerca una lettura leggera tra trame più complesse e difficili da “digerire”.
Ho adorato tantissimo anche i personaggi, che la Calmes descrive perfettamente sia fisicamente che caratterialmente. È un pochino come ritrovarsi nella storia a guardare i nostri vicini affrontare tutte le loro cose abituali per quanto lei descrive bene i personaggi e ciò che fanno, pensano e provano. Riusciamo a vedere perfettamente anche la loro crescita personale durante tutta la storia e, come ormai dovreste già sapere per quante volte l’ho scritto, adoro vedere i personaggi crescere nella storia. Mi piace vederli maturare, sbagliare e poi correggere ciò che hanno sbagliato, come se fossero persone reali che si mettono li a raccontarti tutti i fatti loro per farti capire quello che stanno facendo e vivendo.
Come tutti gli amici pazzoidi, si mettono anche a raccontarti la loro intimità e devo dire che la Calmes scrive davvero bene le scene hot. Sa renderle piccanti e bollenti senza mai cadere nel pornografico e nel volgare, cosa che apprezzo molto, visto che è davvero bello leggere quel genere di scene!
Beh, se non l’avete capito, questo romanzo si è preso 5 stelle piene, a mani basse!
Adesso, spero sinceramente di avervi incuriosito abbastanza da farvi acquistare il libro e farvelo divorare in una sola seduta di lettura!
Aspetto un vostro commentino per farmi sapere se vi è piaciuto o meno!

