
Buongiorno libricini!
Vedete? Sono brava! Vi sto riempiendo di recensioni di libri letti a febbraio! Dai, ammettetelo che sono brava a fare quello che avevo detto e a non perdermi in giro!
Oggi vi stupirò!
Ho letto la mia prima graphic novel!!!
Ebbene sì, ho lasciato il mio porto sicuro e mi sono gettata in mare aperto e devo dire che il risultato non è dei migliori.
Conto di imparare a “nuotare” però, quindi non lascerò subito perdere, anzi. continuerò a cercare la graphic novel che fa per me!

Un condominio, nella periferia di una grande città. Liti e battibecchi tra condomini, in un’escalation di lentezza geologica tra incomprensioni ataviche e antipatie immotivate. Sullo sfondo, una dittatura militare. Daniel Cuello costruisce il libro perfetto, dosando con sapienza da consumato narratore i divertenti siparietti tra i suoi leggendari vecchietti e una macro trama intrisa di amori taciuti, profonde lealtà, dolori indicibili e grida strozzate in gola. Un libro allo stesso tempo leggero e pesante come un macigno, con un baricentro emotivo spostato tutto in avanti che verso il finale vi farà sentire un tonfo nel torace: il vostro cuore, pesantissimo, romperà gli ormeggi e diventerà il nodo alla bocca dello stomaco.
Ovviamente, come mia prima graphic non potevo scegliere qualcosa di leggero. Ovviamente dovevo imbarcarmi in una storia piena zeppa di recriminazioni, liti, battibecchi e, sotto sotto, la guerra e il regime (non si sa quale guerra e quale regime, ma c’è e si vede).
Il tratto, come potete vedere dall’immagine sopra, è carino, particolare e dai colori “invecchiati” come i suoi protagonisti.
Qui di giovane c’è solo un ragazzo che cerca in ogni modo di dimenticare la chiamata alle armi che ha ricevuto e che passa un ultimo periodo dai suoi zii, così da “staccare” la mente.
Tutto questo e l’arrivo di una nuova famiglia nel condominio, scatenerà una serie infinita di pettegolezzi e piccoli litigi.
Sinceramente non so bene perché non sono riuscita ad apprezzare questa storia, so solo che, una volta chiuso il libro, sapevo per certo che non mi aveva lasciato nulla, se non un piccolo barlume per una frase detta in un momento particolare della storia.
Non voglio spoilerare chi la dice e dove, ma ve la lascio come citazione, perché la trovo davvero bella.
Il desiderio è sottile. S’infila anche sotto il cancello più robusto.
Questa frase è detta in un momento molto particolare e subito dopo comincerà il declino della storia, fino ad arrivare al finale quasi inaspettato.
Continuo a non capire perché non sono riuscita ad apprezzare tutte le piccole e brevi vite narrate ma forse è solo perché sono uscita dalla mia comfort zone.
Infatti, uscire dalla propria comfort zone, è uno dei punti della Fuffy Reading Challenge che sto facendo su instagram! Di quella luuuuunga lista ho già spuntato ben due punti e ne sono felice! Sta andando tutto secondo la tabella di marcia librosa!
Ma torniamo alla graphic novel.
Forse non ero pronta o forse non mi sono lasciata coinvolgere più di tanto da questo genere o dalla storia in generale. Posso dire che ho apprezzato alcuni punti più di altri, anzi, ho apprezzato moltissimo una storia “del passato” anche se mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Magari un giorno, se mai lo rileggerò, potrei apprezzarlo in modo diverso ma ora, ora no, mi spiace.

