
Buongiorno Libricini adorati!
Come sta andando la settimana? A me davvero bene, leggo, vi recensisco la marea di libri che ho già letto in questo 2020 e cerco di non fissarmi troppo su un genere solo, così da variare il “cibo” per la mia mente!
Ora la domanda da non so quanti soldi: vi siete mai fatti attirare solamente dalla copertina del libro?
Io l’ho fatto con questo libro e l’esperienza non è stata delle più gratificanti, purtroppo.
Anche la trama l’ho trovata interessante ma poi, a conti fatti, sono stata parecchio delusa.
Quello che mi ha colpito di questa lettura è che, nonostante il romanzo in generale non mi sia piaciuto poi molto, ho trovato parecchie frasi che mi hanno colpito e che mi hanno fatto pensare.
Non mi era mai successo prima, quindi mi ha spiazzato parecchio.

Trovare soluzioni è riuscire a vivere dei problemi che sorgono.
Vedete?
È una di quelle frasi che ti fa pensare, quasi ti obbliga a prestarvi attenzione. Eppure, nel testo complessivo del romanzo, quasi si perde tra mille parole, mille vaneggiamenti, mille pensieri…
La pioggia si abbatte incessante sulla città nel caos dell’ora di punta. Sotto una coltre grigio scuro, Carlos, inzuppato da capo a piedi, sta scattando fotografie. Con un clic cerca di catturare l’anima delle persone nell’irripetibilità di pochi istanti. All’improvviso, si accorge che l’obiettivo della sua reflex si posa con insistenza su una donna. Un attimo di smarrimento. Poi, con gli occhi carichi di inquietudine e le mani tremanti, mette a fuoco l’immagine. È lei. Sempre lei. La donna che misteriosamente compare in tutte le sue fotografie. La donna che silenziosa lo segue ovunque come un’ombra scura. O almeno lui crede che lo segua. Perché da un po’ di tempo a questa parte, da quando si è reso conto che il suo matrimonio è diventato una prigione e sua moglie non è più la donna che ha sposato, la sensazione di essere osservato da lontano non lo abbandona mai. Forse sta solo perdendo la testa. Sta diventando incapace di distinguere realtà e finzione, un confine labile che si fa sempre più sottile nei contorni sfumati di un’istantanea. Eppure, qualcosa gli dice che non è solo suggestione. È quasi sicuro che lei sia sempre lì, lo osservi con attenzione, guidi i suoi gesti e le sue azioni. Ma cosa vuole questa donna misteriosa, che si è insinuata nella sua vita facendo crollare anche le poche certezze rimaste? Perché ha scelto proprio lui? Quando comincia a ricevere messaggi enigmatici che riecheggiano minacciosi nella sua testa, Carlos non ha più dubbi: deve andare a cercarla, costi quel che costi.
Anche la trama attira. Mi ha stuzzicato parecchio, per non dire tantissimo, ma poi mi sono ritrovata invischiata in una narrazione in prima persona, persa in mille pensieri e divagamenti.
Efffettivamente non so bene cosa mi aspettassi da questo romanzo, ma di sicuro non mi aspettavo di rimanerne spiazzata in senso negativo.
Lo stile di scrittura è fluido, parecchio evocativo nelle poche descrizioni che ci sono, ma si perde nei mille e uno pensieri di Carlos, il protagonista. Il lettore viene immerso totalmente e senza via di fuga in una mente sotto stress, alla ricerca costante di qualcuno, perdendosi in tantissimi piccoli dettagli che distraggono, costringendo a prestare estrema attenzione alla linea temporale e a chi sta parlando in quel determinato momento.

Il senso di caos che ne deriva è davvero fortissimo. Un paio di volte sono dovuta tornare indietro di qualche pagina per capire con chi stesse parlando e di che cosa stesse parlando.
Anche il senso di urgenza mi ha distratto, facendomi sentire come se nel romanzo mancassero delle parti che invece avrebbero dovuto esserci.
La quasi totale assenza di descrizioni fisiche o ambientali ha aiutato a dare un giudizio quasi negativo.
Si è troppo immersi nei pensieri e nei deliri di Carlos, costretti a seguire ogni singolo filo logico e illogico che fa mentre è alla disperata ricerca di Lei.
L’ansia è la parte sopportabile della paura.
Dalla prima pagina all’ultima si è immersi fino al collo in pensieri ossessivi e deliranti, senza avere nessun momento di tregua. Anche i momenti lenti sono pregni di ansia, di frenesia, di necessità di andare avanti.
Il tutto in poco più di 150 pagine.
Forse sono io a non aver capito questo scrittore e questo romanzo, oppure non ho capito del tutto le intenzioni con cui andava letto e per questo non l’ho apprezzato.
Rimane il fatto che, in generale, il romanzo non mi è piaciuto e che le tre stelline sono date solo ed esclusivamente dal fatto che ho trovato, in quel marasma di frasi disconnesse e vaneggianti, delle frasi davvero belle e intense, perfette per pensare.

