Nella casa della Bestia. Non cercarmi. Trovami. Il romanzo che mi ha sconvolto.

Libricini belli!
Cosa state leggendo di bello?
Io sto leggendo tantissimo ma ho questo romanzo che ancora mi ronza nella testa, ancora e ancora.
Mi ha colpito talmente tanto e su così tanti livelli che mi ha davvero sbalordito. Erano ANNI che non leggevo un romanzo così pieno di significato, intenso, colmo di sentimenti, problematiche attuali e tante altre cose ancora.

A ventisette anni Alex, lontano dal posto isolato e per niente accogliente in cui è cresciuto, ricorda di quando sette anni prima si offrì come vittima sacrificale per la misteriosa Bestia che aiutava la sua città a prosperare.
La Bestia era una creatura strana di cui nessuno aveva mai visto l’aspetto, ma che per via di un patto stretto fra essa e i cittadini tramite una strega era obbligata a supportare la città ricevendo in cambio ogni sei anni un anno di vita di un giovane.

Alex venne costretto a convivere con la Bestia per dodici mesi in una casa misteriosa, vivendo una sorta di fiaba contemporanea che lo ha portato a essere ciò che è ora.

Di primo acchito, potrebbe sembrare un banalissimo retelling de “La Bella e la Bestia” ma non è assolutamente così, anzi. È tutt’altro genere.
È qualcosa che ti entra dentro, che ti strapazza, ti sconvolge, ti risistema e ti fa tornare il sorriso tra le lacrime che hai appena versato.
O almeno, per me ha funzionato così e ora vi spiego anche perché.

Alex è un giovane ventunenne chiuso in una cittadina piena zeppa di pregiudizi che teme e rispetta la leggenda su cui è stata fondata. Ogni sei anni un giovane deve vivere per un anno intero nella casa della Bestia. Nessuno sa che aspetto abbia perché tutti i giovani che sono stati scelti per entrare nella casa poi non sono rimasti in quella piccola cittadina. Hanno scelto tutti di allontanarsi e vivere appieno gli anni futuri, senza doversi ancorare a quel luogo triste e retrogrado.
Bene o male, tutti fanno in modo che sia Alex a dover entrare nella casa. Lui è l’unico ad essersi dichiarato gay, senza avere il timore di nascondersi. Lui vuole provare a vivere la sua vita appieno, anche se continua a farlo in sordina, nascondendosi da tutto e tutti, nascondendo la sua arte e la sua gioia. Alex è l’ombra di se stesso e nessuno lo capisce tranne, forse, sua zia e le sue cugine, in limitata parte.
Costretto dalla cittadina intera, accetta di passare l’anno in quella casa, spaventato da quello che potrebbe trovare ma voglioso di lasciarsi la falsità, le bugie e la violenza psicologica alle spalle.
Quello che Alex non sa, però, è che quei 365 giorni saranno i più intensi che abbia mai vissuto fino a quel momento. Affronterà un viaggio all’interno di se stesso che molti di noi non riuscirebbero ad affrontare a testa alta, senza timore e senza mai cedere di un solo passo alle proprie paure.
Questo anno lo cambierà talmente profondamente da renderlo un uomo nuovo, diverso eppure uguale, semplice eppure complesso; il ragazzo che era entrato con timore, rabbia e dubbi è uscito uomo, sicuro di se stesso e di ciò che vuole, consapevole di chi è, di chi ama e di chi vuole diventare.

«Puoi scegliere di essere le tue insicurezze, così come puoi scegliere di essere le tue certezze. Puoi essere le tue debolezze o le tue virtù. Puoi essere le tue paure o la tua stessa fonte di coraggio. Oppure puoi essere tutto questo insieme. Quello che però non puoi essere e non sarai mai è qualsiasi tipo di malattia, nemmeno se in quell’attimo preciso la stai vivendo.»

Nemo da “Nella casa della Bestia. Non cercarmi. Trovami.”

Ho iniziato a leggere questo romanzo aspettandomi il classico retelling di una fiaba, invece mi sono ritrovata a immergermi in un viaggio interiore, mio e del protagonista, che mi ha portato a sorridere, piangere, emozionarmi, commuovermi e maledire quelle parole scritte.
Vi avviso subito: se siete alla ricerca di un romanzo leggero, semplice, qualcosa che vi faccia da intermezzo tra mallopponi pesanti, non è il romanzo che state cercando.
In questo romanzo si affronta un tema che molti romanzi, m/m e non, affrontano in modo delicato, leggero, sensuale, sessuale o tutti gli altri aggettivi che associate all’amore.
Qui si parla dell’amore in ogni sua forma.
Non importa se etero, bi, gay, trans, pan o tutte le altre sfumature che ora non ricordo, mea culpa.
Questo romanzo è piano d’amore e parla d’amore.
Tra queste pagine troverete di sicuro qualche risposta a qualsiasi domanda vi facciate, anche se negate a voi stessi di avere delle domande.
Tra queste pagine mi sono persa, spezzata, lacerata, distrutta. Sembra una cosa crudele e cattiva, eppure avevo bisogno di essere così devastata per vedere a che punto della mia vita ero arrivata.
Sono certa che vi sembrerà strano, in fondo è un romanzo m/m che parla d’amore. Ce ne sono migliaia in rete. È solo un libro, non può avvere tutto questo potere.
Eppure per me è stato così.
Per me, questo romanzo, ha un potere incredibile. È uno di quei romanzi che bisogna leggere almeno uno volta nella vita, lasciandosi cambiare da esso.
Confesso che anche se sto scrivendo la recensione, non so effettivamente cosa scrivere perché non riesco a mettere a parole tutto ciò che Alex e Nemo mi hanno lasciato.
Non riesco a spiegarvi tutte le lacrime che ho versato mentre i dubbi e i tormenti di Alex venivano a galla, mostrandomi i miei nel mentre.
Non riesco a spiegarvi i sorrisi e le risate che mi ha strappato mentre Alex e Nemo imparavano a divertirsi e a ridere dell’Amore.
Non riesco a spiegarvi la felicità della comprensione, di Alex e mia, quando Alex ha capito chi era e cosa voleva diventare e come voleva vivere.
Non riesco a spiegarvi come ho trattenuto il respiro mentre leggevo il finale, sentendomi strappare il cuore per la consapevolezza che avevo finito di leggere il libro e che, quindi, avrei dovuto lasciare Alex e Nemo.
Ho impiegato un mese abbondante per cercare le parole giuste, le parole perfette, per farvi una bella recensione, articolata, obiettiva e piena di informazioni, eppure non riesco a farla. Riesco solo a dirvi quanto sia bello e costruttivo questo romanzo, come sono certa che vi cambierà la vita, o almeno la visuale di alcune cose della vita.

Certo, potrei limitarmi a dirvi che i personaggi sono descritti alla perfezione, fisicamente e caratterialmente. Psicologicamente, sono semplicemente perfetti nelle loro imperfezioni.
Le descrizioni sono suggestive, talmente ben scritte da portarvi direttamente tra le mura della casa di Nemo. Vi ricorderete ogni singola stanza descritta, ogni singola località visitata, ogni singola emozione analizzata.
La trama…
Beh, la trama la trovo incredibile. Intricata, eppure quando si capisce la chiave con cui leggerla diventa semplice, quasi lineare. Ha quel tocco di pazzia e magia che fa sorridere. E quel fascino da “incidente mortale avvenuto accanto alla propria macchina” che è difficile separarsi dal libro.
Parliamo anche delle scene hot.
Ci sono. Ci sono eccome. Eppure sono delicate, gentili, in completa sintonia con la trama e con i momenti in cui si sviluppa l’eros e la carnalità dell’Amore.
Ecco, la recensione oggettiva sono riuscita finalmente a farla, anche se questo romanzo è molto, molto di più che un semplice romanzo m/m.
È un mondo da esplorare, un viaggio da intraprendere in solitaria o con chi amiamo, un amico che ci vuole aiutare, una seduta di gruppo dove andiamo alla ricerca di qualcosa che ci aiuti a comprendere noi stessi. È tante cose e, allo stesso tempo, un semplice romanzo.
Non so cos’altro scrivere per farvi capire quanto è bello e quanto vada letto da tutti.
Vi lascio un’altra citazione che ho tratto dalle sue pagine e il mio voto super positivo.

«Tutti abbiamo dei mostri nella nostra testa, delle creature che ci sussurrano di continuo dei suggerimenti oscuri. Per esempio ci dicono di fare del male a qualcuno che ci ha ferito, o di cercare vendetta. A olte,» esitò appena, «ci suggeriscono addirittura di uccidere
Alex assentì piano, invitandolo a continuare.
«Tutti siamo dotati di istinti bassi. La triste verità è che tutti possiamo essere crudeli verso gli altri, verso qualcosa o verso noi stessi e dalla nostra parte abbiamo solo la possibilità di scegliere di non esserlo. Lottiamo ogni giorno con questi mostri che vivono dentro la nostra testa perché sappiamo che nell’attimo in cui li asseconderemo, finalmente loro passeranno dalla nostra mente alla nostra faccia», scandì bene e piano. «Forse leggere di mostri è qualcosa di catartico. O forse ci piace vedere dall’esterno e con occhio clinico piccole allegorie di ciò che abbiamo dentro.»

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